venerdì 28 giugno 2013

10 cose + Una che fanno a Ny e non a SF - Post di un groupie

Ecco #10 cose piu' una che fanno a NY e non a SF:
  • Fottersi parte del resto ai caselli autostradali
  • Rimpicciolire Little Italy
  • Servire buonissimi bagel
  • Appendere prosciutti nei ristoranti
  • Fumare
  • Passare con il rosso ai semafori,
  • Spingerti
  • Suonare il clacson, 
  • Vivere dopo le 3 del mattino, 
  • Vestirsi bene
  • Ospitare Alice di Alice e la Bestia

Come ve la immaginate Alice?

Simpatica, amichevole, ironica, intelligente, spiritosa,  piacevole?
E' cosi'.

Vorreste che stesse nella vostra stessa citta' per invitarla spesso a cena insieme al Grinta?
E' cosi'.

E' una di quelle persone che ti fa  bene passarci del tempo insieme?
E' cosi'

Insomma se dite tutto voi di Alice, io che scrivo a fare?

Voster semper Voster

martedì 25 giugno 2013

Day 2 -3 Washington

Concludo la mia visita a Washington con una  guida rapida, inutile imprecisa e cialtrona della citta':

Arlington - il cimitero dei soldati
Se uno ha combattuto per l'America, ha diritto di essere seppellito in questo cimitero monumentale.  Merita una visita solo per due motivi:
- State morendo e vi serve in fretta una sepoltura pomposa
- Avete l'albergo vicino alla Casa Bianca e vi serve dove andare a correre
Nel secondo caso, andateci verso le sei del mattino, perche' troverete i Marines che si allenano, e se andate piu' forte di 4':30" al Km potrete poi bullarvi sul vostro blog di aver fatto il culo ai Marines.

Lincoln Memorial
Se avete presente la piscina rettangolare che "vedeva" di fronte a se Martin Luther King nel famoso discorso "I've a dream, ecco essa si trova ai piedi del monumento piu' pacchiano, dorico, e senza senso di tutta Washington. Perche' mai si debba erigere un tempio dorico in omaggio ad un essere umano mica l'ho capito tanto.  E dentro 'sto tempio un Lincoln gigantesco sta seduto per l'eternita'come a rompersi i coglioni  pensando " Ma 'sti fetenti mi potevano mica fare 'na statua come a tutti?"

Smithsonian
Sono un complesso di musei notevolissimi che sono tutti  nella zona detta del  "National Mall". Un rettilineo di qualche kilometro che unisce l'obelisco dedicato a Washington con il palazzo del Congresso.
Non li ho visitati tutti perche' avevo la lingua gonfia dall'umidita'. Tuttavia al museo di storia americana trovate in esposizione  lo "Star Spangled Baner" , ovvero la bandiera che ha ispirato l'inno americano. Al museo dello spazio trovate un sacco di missili e pezzi di navicelle spaziali. Al museo di storia naturale animali impagliati con l'occhio da triglia ed un sacco di scheletri. Ci sarrebero poi i musei dedicati all'arte,  ma proponendone la visita ho rischiato l'ammutinamento della ciurma composta da bambini di dieci anni piuttosto malmostosi.

Casa Bianca
Vi recherete con le mani in tasca, camminata internazionale, e fischiettanti verso il simbolo del potere americano. Qui, una volta innanzi alla residenza dei presidenti americani vi aggiusterete i capelli se femmine, o il pacco se maschi,  ed esclamerete la frase che tutti gli italiani immancabilmente pronunciano davanti alla White House :" Me la aspettavo piu' grande!". Pare che il servizio segreto catturi e sottoponga ad interrogatorio ogni sedicente italiano che non abbia pronunciato specificatamente questa frase.

Gergetown
Potrei scrivere un sacco su questa zona, ma il succo e' evitate la pizzeria Paradiso. Pizza fatta alla vigliacca come viene viene, menu' sgrammaticato in pseudo italiano, conto esoso.


'Mbe'? Ve lo dicevo che era una guida imprecisa e cialtrona no?

Voster semper Voster
NewYorkArrivo Emigrante

sabato 22 giugno 2013

Day 1 - Washington

Washington anche da turista e' esattamente come la ricordavo; sofisticata, elegante, colta ma umida. Ha carattere ed ha una storia da raccontare. Ed adoro Georgetown.
Ecco alcune osservazioni ordinate a capocchia della giornata:

Semafori per i pedoni:
A differenza della California i pedoni hanno un sacco di tempo per attraversare gli incroci. Mentre in California in media si hanno 20 secondi (concessi da un segnatempo al semaforo), a Washington la media e' 40 secondi o piu'.

Un sacco di giovani in citta'
A San Francisco il tizio medio che incontrate per strada ha piu' di 25 anni.  A Washington invece trovate parecchi giovani sotto i 25 anni. La ragione e' che le universita' (prestigiosissime) che qui hanno sede sono locate fisicamente in citta'. A San Francisco i campus di   Berkeley, Stanford, e le altre universita' che hanno sede nella Baia sono troppo distanti per permettere una frequentazione costante  della citta per i giovani universitari.

Detestano i Newyorkesi
A Washington non hanno tolleranza alcuna verso i newyorkesi. Anzi,  non si fanno sfuggire l'occasione per assestargli un colpo di clacson ogni volta una macchina con la tipica targa gialla si impappini nella citta' forestiera. Io non avrei nulla da obiettare in proposito, ma porca la miseriaccia schifa prima di detestare uno che guida una macchina con targa newyorkese, ed accertarsi prima che per esempio  non sia  un californiano (del tacco) emigrato sei anni fa in America che guida una macchina presa a nolo?

Musei Gratis
I musei piu' belli (Smithsonian) sono gratis. A San Francisco non e' gratis nemmeno il museo del pop corn o della patata tipica  della Baia.

Si', se ve lo state chiedendo, potrei viverci a Washington.
Voster semper Voster
UnTuristico Emigrante

venerdì 21 giugno 2013

Rompete le righe

E come tradizione eccomi ad annunciare le mie vacanze. Il processo di americanizzazione deve essere a buon punto se come un americano medio  decido di passare le mie vacanze negli States. Niente Italia quest'anno, non mi manca proprio.
Saro' per due settimane sulla East Coast (Washington DC, New York, Boston ed il Maine). Ma non disperate,  dal 7 di Luglio tornero' in Europa per una settimana, a Dublino. E forse un week end a Milano lo passero'. Statemi bene, tutti.
Voster semper Voster

sabato 15 giugno 2013

Guida Rapida, Cialtrona ed Inutile di Vienna

Questa e' una guida di Vienna che non serve ad una mazza, opinabilissima, incompleta  e composta da informazioni ritrovate nella mia capoccia alle 5 del mattino di un Sabato californiano (NDA Questa premessa vuol forse dire che sto diventando moderato nello scrivere? Ma nemmeno per sogno)

Vienna e' una citta' che appare sospesa tra un passato grandioso ed una modernita' confortevole ma ininfluente.  Girandola la  citta' sembra non risentire della crisi, e non e' difficile trovare cantieri che costruiscono avveniristici e grandiosi grattacieli in vetrocemento.
La citta' e' ordinata, per nulla invasa dagli extracomunitari, inesistenti nel centro i magherebini e senegalesi che invece improvvisano suk straccioni nelle piazze storiche italiane. Anzi i pochi extracomunitari che ho incrociato sembrano  ben inseriti e con un lavoro.
E' decisamente una citta' monoculturale dove la diversita' e' affidata al numero impressionante di ristoranti, pizzerie e gelaterie italiane. E' uno dei pochi posti al mondo civili in cui e' ancora concesso fumare nei bar, alberghi e ristoranti. Anzi sembra andare di gran moda nei posti dell'acchiappo, dove e' facile trovare tizi e tizie  che si accendono sigarette senza aspirarne poi il fumo! Insomma fumatori dilettanti (tsk tsk) che si "sparano la posa". Preparatevi quindi a puzzare dopo l'happy hour  come un portuale ottocentesco che si sia attardato in una osteria dello scorso secolo.
A Vienna si mangia da schifo, mi ricorda la Germania degli anni '80. Ovunque negli alberghi (ma anche negli sparuti commenti su  Yelp) vi indicheranno ristoranti storici  dove si serve Schnitzel da almeno tremila anni (secondo loro), una specie di cotoletta sottile preparata nemmeno malissimo.
L'altra gloria  della cucina locale  e' il bollito misto, composto per lo piu' da carne mediocre lessata alla vigliacca come viene viene e servito  con  leziose salsine non certo memorabili.
I camerieri di questi posti si bulleranno poi dei loro vini locali, spesso contenuti in bottiglie chiuse con il tappo metallico a vite (si anche i i rossi). Davanti a queste offerte assumerete  invariabilmente l'espressione  buonselvaggiograziosoiltuoprodottolocale che  si deve   a prodotti amatoriali  a  qualsiasi latitudine. E poi naturalmente ordinerete una birra, magari anche al limone.
Insomma Vienna e' bella ma non sa di un fava, merita due giorni da turista che e' bene visitare con appositi indumenti smokeproof (esistono?) che abbiano tasche segrete per trasportare buoni vini con tappi di sughero. E quando vi verra' voglia di un gelato recatevi con sicumera da Zanoni&Zanoni, una gelateria non lontana da StephenPlatz, dove ordinando la vostra coppa al cioccolato e pistacchio non presterete troppa attenzione all'inquietante verde smeraldo del pistacchio.
Voster semper Voster
PrestoLaGuidaDiDublino Emigrante


mercoledì 12 giugno 2013

Quando capisci che sei stanco

Sei li' che stai dietro ad un video da 6 ore di fila. Non hai mangiato, bevuto  e nemmeno pisciato. Quattro o cinque persone ti chiedono cose complesse.
Bene, quando una sesta persona ti scrive una mail di lavoro  e guardandoti nel riflesso di un monitor pensi "E' che io questo ruolo da sex symbol non lo reggo" e ne ridi a crepapelle da solo. Ecco, questo e' un indizio che sei stanco.
Ricordatemi che vi devo scrivere di viennesi spilungoni, italiani e ristoranti e birre al limone. Ora sono stanco e me ne vado a dormire.
Voster semper Voster

domenica 9 giugno 2013

Riflessioni Minime Londinesi

Londra e' la citta' piu' cosmopolita del mondo, non vi e' dubbio. L'ultima volta che avevo avuto tempo di visitarla un pochino l'avevo trovata in balia dell'immigrazione araba. E per certi versi e' ancora cosi'. Ma un nuovo potente, e preoccupante, fenomeno mi ha colpito. L'incredibile numero di europei del sud che ivi sono emigrati per sfuggire alla crisi di Spagna, Portogallo, Grecia ed Italia.
Hanno tutti la stessa faccia ed uno stesso 'profilo' che vi riassumo:
- Sotto i 30 anni
- Ben curati, sembra che vadano in discoteca e non a fare i camerieri
- Evidentemente di estrazione media borghesia (bei vestiti, abituati a viaggiare)
- Non ancora consci di essere  precipitati in un  proletariato di stampo ottocentesco. Nessuna coscienza di classe.
- Affrontano il lavoro come se fossero animatori al Club Med. Scherzano tra di loro, sono un tantino fancazzisti e cialtroni, sempre pronti alla chiacchiera con il cliente.
Temo che la crisi italiana(e sud europea) abbia generato una generazione di camerieri di alto bordo.
Passo e chiudo da Londra, da oggi mi troverete a Vienna.
Voster semper Voster